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IL DSO:
Il DSO nasce come un sistema semplice ed immediato da gestire. Le scelte per un osservatorio remoto sono tra le più diversificate in merito ai materiali, al setup ed al grado di complessità del sistema.
I miei presupposti sono stati:
Una struttura resistente ed in metallo, costruita in una officina professionale, dal momento che l'osservatorio non sarebbe stato location un giardino di casa o conunque da offrire una manutenzione continua
Un sistema a tetto apribile simmetrico, per avere un acclimatamento immediato per offrire una simmetria al vento. I tetti di apertura servono anche come protezione per il vento e si possono regolare le corse per avere una chiusura più o meno aperta.
Un sistema semplice, con aperture simmetriche per evitare sbilanciamenti, con tetto parzializzato, al fine di ridurre il suo peso in fase di montaggio, manutenzione e smontaggio
Apertura e chiusura del tetto indipendente da software, ma GSM, attivabile sia con chiamata che con squillo telefonico, quindi indipendente da problemi derivanti dalla rete oppure dal pc.
Tasto destro del mouse per controllare il video e audio
Il Digital Stargate Observatory (DSO) è stato installato a settembre del 2014, e quindi riportato in officina per perfezionare il prototipo.
Nell'aprile 2015 stato nuovamente installato ed è diventato operativo.
A seguito di un colpo ricevuto, che considero una sorta di crash test ( esperienza che ha confermato le mie scelte circa l'utilizzo del metallo, che si piega ma difficilmente si spezza) prevedo una nuova revisione in officina, ma attualmente (connessione permettendo) è operativo ed ha raggiunto le 100 ore di operatività con una serie di immagini a lunga esposizone presenti nel sito.
Come nasce il DSO
Negli ultimi anni è aumentata la necessità di aumentare il tempo di esposizione globale delle nostre foto deep. Fino a qualche anno fa tempi totali intorno alle due-tre ore erano lo standard di una foto deep. Ora non è raro vedere foto con tempi di posa nell'ordine di 10-20 ore. Ovviamente questo si è ripercosso sulle nostre abitudini di vita e cozza con impegni familiari, di lavoro e delle condizioni meteo. Gli osservatori remoti negli ultimi anni stanno avendo un grande sviluppo.
L'idea di realizzare il mio osservatorio nacque nel 2010. Allora in commercio si trovavano sistemi abbastanza costosi. La maggior parte degli astrofili che volevano realizzare un osservatorio remoto si dedicavano all'autocostruzione, per abbattere i costi, oltre che per soddisfazione personale. La maggior parte di questi osservatori sono strutture in legno, magari posizionate nel proprio giardino di casa, con una finalità forse maggiormente indirizzata alla copertura degli strumenti, senza necessità di doverli spostare continuamente.
Negli ultimi tempi un maggior numero di software free ha reso possibile la connessione del proprio setup, sia attraverso un cavo sia attraverso la rete.
La mia idea era semplice: invece di essere presente e legato fisicamente con il mio setup ed un tavolino. avrei potuto comandare il tutto attraverso la rete. Guardando ciò che offriva il mercato mi sono affidato a due amici, Luca e Fabrizio, per realizzare la struttura che volevo fosse in metallo.
Con Luciano Dal Sasso individuammo l'Agriturismo La Svolta, a circa una ora e mezza di auto da Roma, il cui cielo era comunque scuro. Con la partecipazione del proprietario, Roberto, abbiamo sviluppato una area dedicata con le piazzole e la corrente elettrica. In questi ultimi tempi si sta lavorando anche alla connessione, requisito essenziale, in quanto la connessione dell'agriturismo non consente un collegamento continuo.Vi terrò aggiornati.
Roberto sta provvedendo anche a kit per ripararsi dal vento, per chi utilizzerà le postazioni in maniera mordi e fuggi.
A giugno del 2015 ho organizzato, con la partecipazione di Dal Sasso e Roberto nell'organizzazione e di tanti ospiti, l'inaugurazione dell'AstroCamp che spero possa proseguire con la logica con cui è nato.
Il software dell'EQMOD al lavoro durante la fase di test per stabilire le posizioni di
parcheggio e sicurezza della montatura.
DSO, primo osservatorio durante la preparazione delle piazzole
MULTIPRESE:
Le multiprese sono il cuore del sistema. Hanno quattro prese programmabili (anche ciclicamente, ad esempio programmo lo spegnmento delle luci e del ventilatore ogni 30 minuti. In caso di accensione dei due sistemi e perdita del PC, automaticamente si spengono dopo 30 minuti..tutte le ore e tutti i giorni).
Tramite programmazione delle multiprese posso creare degli off di sicurezza per tutti i sistemi.
Attualmente faccio riferimento a Meteosystem del paese di Manciano per avere riferimenti sulle condizioni meteo.
Il DSO è stato il primo osservatorio installato alla Svolta. In questi mesi ho avuto modo di valutare quello che per me è davvero importante per un osservatorio remoto. Sembrerà banale, ma una discreta connessione internet è necessaria quanto un buon cielo. Sotto un cielo buono ed una buona connessione si possono fare ore e ore di posa. Sotto un eccellente cielo ma una cattiva connessione posso fare molto poco.
L'astrofilo che installa un sistema remoto ha normalmente tra le priorità una stazione stazioni meteo. Attualmente non rappresenta per me una priorità. In sei mesi, nonostante le difficoltà operative di un sito in evoluzione e la connessione internet oltre che il vento e condizione meteo, ho effettuato sei immagini con operatività di 100 ore. Quello che, per i miei standard facevo in tre anni.
Credo che tentare di aprire il tetto per provare a fare qualche posa tra una nuvola e l'altra, magari con previsione pioggia durante la notte, sia molto rischioso.....ed inutile. Se si ha la possibilità di fotografare il 300% in più con un osservatorio remoto, in qualsiasi sera della settimana, senza più problemi per il lavoro e la famiglia, che bisogno c'è di tentare le pose in una sera con rischio pioggia?
In remoto, considerando un budget limitato, le cose semplici sono anche quelle maggiormente controllabili. Ogni software e processo in più richiede un sistema ridondante, considerando che siamo magari a 300 km di distanza.
Per monitorare il vento utilizzo una stazione metereologica del comune vicino al mio osservatorio che da indicazione sia sui venti sia sull'umidità. In realtà per il vento sto pensando di posizionare una bandierina visibile da una delle webcam. La temperatura è ovviamente indicata dal sensore del focuser.
La mia priorità in caso di emergenza è:
1) chiusura del tetto anche in caso di disconnessione, senza utilizzo di costose schede, via GSM (oppure in manuale, nel caso di black out elettrico)
2) spegnimento dei sistemi (montatura, ccd in primis)
In caso di emrgenza il tetto si chiude tramite gsm o squillo telefonico. Tutti i più comuni software (come eqmod) consentono di programmare il parking del telescopio. Le multiprese programmabili possono essere programmate ad un orario prestabilito (oltre che essere comandate in diretta) ed anche in modalità ciclica.
Una programmazione della serata fotografica può essere fatta offline, magari durante le pause lavorative. La sera carico i parametri sul software di gestione (SGP), e imposto la programmazione delle mutliprese.
In caso di soggetto da riprendere in molte notti, sostanzialmente programmo in modo ciclico le stesse protezioni. In molti casi ho avuto disconnessioni e trovato la mattina dopo il telescopio parcheggiato e immagini acquisite. Il preprocessing è fatto in remoto e quindi scarico la somma delle immagini "pulite", che poi elaboro a casa.
La possibilità di effetuare un gran numero di pose va a bilanciare la qualità del cielo. A tutti piacerebbe avere un telescopio magari piazzato alle Hawaii od in posti sperduti ma è davvero interessante avere la possibilità di poter utilizzare con efficacia la propria strumentazione ad una distanza comunque accessibile per evntuali modifiche di setup, manutenzione od implementazione della propria strumentazione. Avere un sistema remoto nel raggio di qualche centinaio di chilometri consente comunque una possibilità di effettuare ispezioni o lavori di manutenzione e sviluppo del proprio osservatorio, come trovare un luogo che disponga di un buon cielo.
OPERATIVITA':
L'apertura e la chiusura del tetto avviene con squillo telefonico oppure tramite sms che posso anche programmare l'orario ade esempio di chiusura.
L'accensione, l'eventuale spegnimento oppure il riavvio avviene sempre tramite scheda GSM, a seconda di quanto imposto lo squillo del cellulare.
La parte elettronica è assistita da tre multiprese
EnerGenie Programmable surge protector
La funzione è sia di protezione che accensione e spegnimento dei sistemi con un costo molto basso. Le prese hanno una funzione di protezione ma anche di controllo dei sistemi. Posso accendere e spegnere tutti i sistemi ed anche programmarne l'orario in funzione di un programma che si avvia o si chiude. Il primo utilizzo è quello di sicurezza. Imposto un orario oltre il quale ad esempio dei sistemi si spengono.
Questo sia al termine delle pose, sia in accoppiata con EQMOD, in caso di perdita di controllo del PC per qualsisasi motivo, quindi in caso di mancanza di corrente e soprattutto in caso di ritorno della corrente. I sistemi non si attiveranno perchè impostati in off.
Queste prese comunicano tramite USB e possono essere comandate anche da stringhe di comando che possono essere eseguite dai software come Maxim oppure CCD commander etc.
Le multiprese vengono impostate prima delle sessioni e mantengono il clock interno anche in caso di malfunzionamento del PC oppure di mancanza di corrente.
Le paratie interne servono a coprire gli ingranaggi ma anche da protezione. In estate possono essere tolte quelle a protezione del PC per agevolare gli scambi di calore.
Ho messo un ventilatore che ha la funzionedi togliere l'umidità dallo specchio ( ho configurato una posizione di parcheggio apposita) e magari qualche piccolo ospite che ha fatto una ragnatela.
I pannelli interni hanno la funzione di coibentare il sistema.
In estate, con temperature esterne di 36 gradi sotto il sole, le temperature interne non superavano mai i 34 gradi. In serata, a tetto aperto, le temperature interne raggiungono l' equilibrio con i 24 gradi presenti all'esterno in pochi minuti.
La capacità di raggiungere un equilibrio termico in tempi ridotti è davvero una cosa importante. Il sistema ovviamente risente maggiormente del vento rispetto ad una cupola, ma la posibilità di moderare la chiusura dei semi tetti offrono protezione come le paratie laterali.
Come esperienza ho fotografato con venti di circa 25 km/h in bin2 a 1120 mm di focale. Oltre direi che è davvero inutile, in quanto il seeing diventa poi disastroso e la serata metterebbe in difficoltà anche un 500mm di focale.
Apertura manuale
Presentazione astrocamp
Scrivimi per informazioni o inviarmi suggerimenti e consigli:
info@astrofabiomax.it
Impostazioni EQMOD
Setup:
Telescopio:
Ritchey Chretien GSO 203 mm , AP ccdT67 f5,6
Camera:
CCD QSI 583 wsg LRGB Astrodon Filters
Montatura:
Eq6 Pro
Guida:
Off-axis guide
Moonlite Focuser
PC
WebCam Logitech
Tappo, realizzato con un motore stepper e con una scheda Velleman
Luci LED 12volt
Software:
Sequence Generator Pro
Astrotortilla Free
EQMOD Free
ASCOM driver Free
Moonlite Driver
Elettronica:
Schede GSM Pc Accensione/spegnimento/riavvio
Schede GSM Apertura/Chiusura tetto con squillo o sms (anche programmando l'orario)
Multiprese Energenie
Mutlipresa programmabile
Luci di servizio